Si è chiusa un’altra giornata nera per i mercati. Le Borse sono crollate ed è tornata la tensione sui titoli di Stato. Un venerdì da dimenticare per le piazze finanziarie che hanno risentito dei dati sulla disoccupazione negli Usa, che per la prima volta dal 1945 non riescono a creare nuova occupazione.
In Italia, Milano è il peggiore tra i principali listini del Vecchio Continente, che è arrivata a chiudere al (-3,89%). Piazza Affari si è classificata così maglia nera tra i listini europei, anche se le perdite sono state ovunque pesanti. Tutte le piazze europee comunque hanno accusato il colpo arrivato da Oltreoceano: in una sola seduta sono stati bruciato 186 miliardi di euro.
L’attesa per una conferma del tasso di disoccupazione sopra al 9% negli Usa ha frenato in partenza gli indici di borsa europei, con aperture tutte al ribasso.
Il Dipartimento del Lavoro di Washington ha confermato le paure: nessun nuovo posto di lavoro ad agosto e tasso fermo al 9,1%. Cifre peggiori delle stime degli analisti (70.000 posti lavoro ipotizzati). Nel settore privato solo 17 mila posti di lavoro creati rispetto ai 60 mila previsti, ma quello pubblico ne ha persi altrettanti e dunque la somma è zero per la prima volta dal 1945.L’impatto delle notizie sull’occupazione è tale che il presidente Barack Obama rimanda la partenza per Camp David valutando per diverse ore la possibilità di parlare alla nazione.
Alla Casa Bianca si mette l’accento sul fatto che il settore privato da 18 mesi di seguito crea posti di lavoro per un totale di 2,4 milioni di occupati in più. Preoccupa in particolare il fatto che a perdere occupazione sono stati i due settori che nell’ultimo mese ne avevano creato di più: manifatture e commercio. L’unico vero incremento è stato nella Sanità con un progresso di 29.700 unità. Per ora di globalizzato nel Mondo resta solo la crisi.
Marco Poggi