Il Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio sta facendo partire una dura battaglia contro il governo. Su tutte le spiagge d’Italia saranno affissi circa 300.000 manifesti per portare a conoscenza dell’opinione pubblica il grido d’allarme lanciato dagli imprenditori per il grande momento di difficoltà che stanno vivendo.
Nel 2015 le concessioni demaniali andranno all’asta e con l’arenile anche gli stabilimenti balneari secondo la Direttiva Servizi e lo stesso Trattato dell’Unione Europea. I turisti, con una semplice firma, potranno dimostrare in modo tangibile il proprio appoggio alla categoria. “Il Sindacato con questa campagna vuole evidenziare quanto richiesto al ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ovvero di far uscire la categoria dalla Direttiva Bolkestein e dalla normativa europea” , dichiara Riccardo Borgo, presidente del Sib.
“Anche il Parlamento, attraverso un l’Odg approvato all’unanimità dal Senato il 5 maggio scorso, ha condiviso questo percorso – continua Borgo – ed ha impegnato il Governo a prendere una iniziativa nei confronti della Comunità Europea così da evitare che, attraverso una evidenza pubblica, si vada a smantellare un complesso economico importante costituito da così tante piccole e medie imprese che negli anni ne hanno fortemente caratterizzato l’immagine e lo sviluppo. Con questa campagna intendiamo sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere i clienti in questa battaglia a difesa del sistema balneare italiano.
Il sindacato rivendica abolizione dell’obbligo del rinnovo delle concessioni con procedura di evidenza pubblica (aste) ottenendo da Bruxelles una ‘deroga’ per le imprese balenari alla Direttiva Servizi e allo stesso Trattato CE o, comunque, qualsiasi altro strumento atto a raggiungere analogo risultato;una legge parlamentare organica di riforma della normativa sulle concessioni, concertata e condivisa con le Regioni costiere e le Associazioni di categoria