A un mese dall’avvio delle vendite estive Confcommercio stila il primo resoconto relativo all’andamento dei saldi estivi. Il 45 per cento dei commercianti parla di stabilità rispetto allo scorso anno, l’11 per cento di aumento e il 43 per cento di calo. Mancherebbe quindi lo slancio sperato nei saldi per far risollevare almeno in parte l’economia e le vendite al dettaglio.
I dati sono confermati mediamente anche a livello provinciale dal Centro Studi Ascom Parma che, analizzando l’andamento delle vendite durante i saldi all’interno di un campione di aziende del settore abbigliamento e calzature del territorio, evidenzia come il 44,4% degli intervistati abbia registrato vendite in calo rispetto al 2010.
Il 39% degli operatori le vendite sono state stabili mentre il restante 16.6% ha visto aumentare i propri affari. Cristina Mazza, vicedirettore generale Ascom commenta: “Sull’andamento dei saldi estivi 2011 anche nel nostro territorio provinciale pesa soprattutto l’incertezza economica che grava sulla capacità di spesa delle famiglie. Si modificano i comportamenti dei consumatori e si inasprisce lo scenario competitivo mentre i clienti sono sempre più attenti al prezzo, anche durante i saldi. Secondo l’indagine condotta in Emilia Romagna, i 100 euro rappresentano la soglia massima di spesa per il 74% dei consumatori a testimonianza della morigeratezza dei consumi che caratterizza questi ultimi mesi. Il processo di acquisto si è dunque molto professionalizzato, ed è basato su un’attenta valutazione qualità/prezzo“