Il trattato di Lisbona sancisce l’impegno e il sostegno dei governi internazionali nel salvaguardare l’economia aiutando le piccole e medie imprese. Incoraggiare investimenti, dare credito e aiutare il rilancio di piccole realtà che spingono verso l’innovazione e l’internazionalizzazione sono solo alcune delle regole previste.
Vediamo assieme cosa è previsto più nel dettaglio e quali sono le nozioni da conoscere.
L’articolo 2 dell’allegato alla raccomandazione 2003/361/CE fa rientrare nella categoria delle microimprese,delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) comprende imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.
L’impresa è ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica. L’accezione ha un contenuto ampio che assume come fattore rilevante l’attività economica e non la forma giuridica.
Le Pmi operano in regime di “collegamento” quando costituiscono un gruppo subordinato al controllo diretto o indiretto della maggioranza dei diritti di voto di un’impresa da parte di un’altra ovvero a un’influenza dominante su un’impresa. In tema fiscale è bene ricordare che il fatturato non comprende l’imposta sul valore aggiunto (Iva) o altre imposte indirette e annualmente viene determinato calcolando il reddito che l’impresa ha ricavato durante l’anno di riferimento dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi, dopo il pagamento degli eventuali oneri.