Riforma della Giustizia: ecco la ricetta degli Avvocati


In occasione del seminario “Economia e Giustizia: gli avvocati italiani per la ripresa” il Cnf ha presentato le proposte per un miglioramento della giustizia italiana. La ricetta prevede riforma forense, arruolamento straordinario di avvocati per smaltire l’arretrato, negoziazione assistita, processo telematico, osservatorio permanente sulla giurisdizione, qualità della legislazione, best practices e meno trasferimenti di magistrati.

Guido Alpa, presidente del Cnf avverte: “L’avvocatura è disposta a collaborare e responsabilmente avanza le sue proposte, ma occorre fare chiarezza in un dibattito che si presenta affastellato e confuso”. E poi non si possono fare né riforme a costo zero né continue riforme dei codici di procedura senza un disegno organico: negli ultimi anni se ne contano 20 ma la situazione non è migliorata. A ogni intervento sui codici, infatti, magari con norme poco chiare, corrisponde una “giurisprudenza arroventata e tormentata“.

Alpa richiama anche la responsabilità degli operatori economici: “Non sono gli avvocati che alimentano artatamente il contenzioso e occorrerebbe capire quanti dei procedimenti siano imputabili alle imprese: queste spesso si dolgono degli alti costi del contenzioso ma dimenticano che spesso il contenzioso è alimentato da loro stesse. Si pensi ai rapporti con i consumatori”, le clausole vessatorie, la distribuzione di prodotti finanziari in default etc. E poi vi sono i casi della “illegittima attività anche materiale della pubblica amministrazione”, ricorda Alpa.

Riassumendo le proposte del Cnf sono: Riforma della professione forense, smaltimento dell’arretrato, Istituzione di un Osservatorio permanente sulla giurisdizione, promuovere le best practices e i protocolli d’intesa.

“Che la giustizia civile versi in una crisi gravissima è dato di assoluta evidenza. Il punto è che l’avvocato è una vittima di tale crisi, e non un suo artefice”, obietta il Cnf a contestazioni sollevate nell’ultimo periodo.