Il Cnf esprime dure critiche agli emendamenti al dl 98/2011 depositati in commissione bilancio al senato alcuni giorni fa. “Vi è abuso della decretazione d’urgenza”. Appello ai parlamentari avvocati: “Non votate norme incostituzionali”. Il Consiglio ha raccolto già circa 90 adesioni alla protesta contro l’abolizione dell’esame di Stato.
Viene criticata in particolare la volontà di liberalizzare la professione legata all’avvocatura: “Siamo sdegnati e preoccupati per le iniziative di cui abbiamo appreso in queste ore, di supposte liberalizzazioni che si vorrebbero introdurre artatamente nella manovra. E’ scorretto il metodo e tanto più il merito: tali norme minerebbero la difesa tecnica e provocherebbero la demolizione del sistema ordinistico e del controllo deontologico, a scapito dei cittadini e dei professionisti più giovani che sarebbero mandati allo sbaraglio in un mercato saturo e senza sbocchi effettivi“.
Secondo Guido Alpa, presidente del Cnf, i testi relativi alla riforma della professione forense sarebbero incostituzionali e contrari alla Carta europea dei diritti fondamentali. Contro l’abolizione dell’esame di abilitazione e il testo attuale di riforma, questo il commento di Alpa: “Se confermata, sarebbe una manovra vergognosa che umilia la professione forense ma sopratutto colpisce gravemente i cittadini. Fa strame della Costituzione non solo per contrarietà all’articolo 33 ma anche per all’articolo 24, che garantisce l’accesso alla giustizia e il diritto di difesa”.