Secondo i dati dell’Osservatorio Cerved Group relativo a 113mila bilanci depositati relativi all’ultimo esercizio vi sarebbe un’inversione di rotta per quanto riguarda i conti delle imprese. Sarebbe infatti positivo il trend per quanto riguarda l’aumento di capitale e si starebbe assistendo ad una diminuzione del debito.
Si tratta di una ripresa debole lontana dal periodo 2007, periodo in cui si sono cominciate a notare crepe nel sistema. Sono le Pmi a soffrire maggiormente, più delle grandi aziende che hanno le spalle coperte. I dati sottolineano una discreta crescita dei fatturati, più marcata per le società a maggiori dimensioni (l’aumento è del 5,8% rispetto al 2009), modesta per le piccole (più 2,8%). Il 42,8% denuncia, in confronto al 2007, una forte caduta dei ricavi (oltre il 10%). Nota positiva: il 33,3% di società con ricavi in crescita di oltre il 10%.
L’indice di redditività del capitale investito, è stato l’anno scorso del 4% (era al 6,4% nel 2007) mentre il Roe, che misura la redditività del capitale proprio, sale a quota 5,5% ma, per restare al confronto con l’esercizio 2007, si arresta poco oltre la metà del 9,1% di allora. Buoni anche i pagamenti dei debiti: sul primo trimestre 2011 parla di un 42,2% di società che saldano le fatture entro la scadenza concordata, rispetto al 40,9% del quarto trimestre 2010.
Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved Group commenta: “Restano segnali di sofferenza tra le micro e le piccole imprese, che peraltro rappresentano il cluster più numeroso. Siamo, infatti, in presenza di una ripresa lenta e fragile, con difficoltà nell’intervenire sui fattori strutturali e, di conseguenza, con scarsa propensione ad assumere rischi”.