Gli anni del corso di laurea possono diventare anni di lavoro ai fini pensionistici. Per farlo occorre pagare i contributi da riscatto, a proprie spese per il periodo interessato. La domanda può essere presentata on line con le nuove modalità recentemente introdotte dall’Inps.
Equiparabili alla laurea sono le lauree conseguite all’estero, quella in teologia o in altre discipline ecclesiastiche conseguite presso facoltà riconosciute dalla Santa Sede. Sono inoltre riscattabili, anche i periodi corrispondenti alla durata dei corsi di studio universitario, a seguito dei quali siano stati conseguiti i diplomi universitari: i diplomi di specializzazione e i dottorati di ricerca, successivi alla laurea e di durata non inferiore a due anni.
Quali i vantaggi? Quasi sempre si tratta di un importo basso che, nel caso in cui il giovane non sia ancora occupato, viene sostituito dal minimale imponibile per artigiani e commercianti. In caso di pagamento dilazionato, possibile fino ad un massimo di 120 rate, il contributo (che rimane fisso) si svaluta a causa dell’aumento del costo del denaro. Questo al fine di anticipare la data di pensionamento ed incrementare l’importo della pensione.
E’ possibile riscattare solo gli anni del corso legale di laurea, e che, ancorché sia possibile scegliere se riscattare tutto il corso ovvero singoli periodi, chi non ha concluso gli studi non potrà avvalersi di questa facoltà. Non è necessario essere lavoratori e nemmeno essere iscritti a forme previdenziali.