Emma Marcegaglia interviene al Congresso dei Giovani di Confindustria e chiede al Governo di abbassare le tasse a chi tiene in piedi l’Italia: cioè lavoratori dipendenti e imprese. Secondo la Marcegaglia sulla riforma fiscale si deve passare dalla fase di studio a una concreta e operativa, strutturando “una riforma fiscale che abbassi le tasse a chi tiene in piedi questo Paese, cioè lavoratori dipendenti e imprese”.
Poi la leader della Confindustria ha rilanciato il tema della crescita: “senza crescita la società si incattivisce. La crescita ha un valore economico ma anche un valore sociale”. Per la Marcegaglia non si può prescindere dal tema della crescita: “se il Paese non cresce o cresce a ritmi bassi non possiamo fare quello che vogliamo fare” per rilanciare l’economia. Anche la numero uno di Confindustria, come il Ministro Tremonti, ha toccato il tema dei contratti, ribadendo che la Confindustria non vuole abusi in tema di contratti di lavoro, ma “ci possono essere forme di flessibilità chiara in entrata. Il lavoro interinale è corretto, i contratti a termine e l’apprendistato sono forme corrette. Ci sono però forme strane di co.co.pro. Noi non vogliamo abusi nei confronti di nessuno, figuriamoci nei confronti dei lavoratori”.
Noi di INFOIVA siamo d’accordo con tutto quanto detto dalla Presidente di Confindustria, ci teniamo però a sottolineare una cosa: chiedere un abbassamento delle tasse è giusto. Soprattutto da Lei, Presidente degli Industriali. Ma secondo noi una riforma fiscale in grado di abbassare la pressione fiscale non dovrebbe coinvolgere soltanto dipendenti ed industriali (anche perché i primi godrebbero indirettamente dei benefici derivanti da una minore pressione sui loro datori di lavoro), una buona riforma dovrebbe abbassare la pressione fiscale soprattutto ai piccoli imprenditori, gli artigiani, i professionisti. Quanti sono i professionisti ed i piccoli imprenditori che tengono in piedi l’Italia? Tanti! Una buona riforma fiscale non può certo dimenticarli.