È stata presentata nei giorni scorsi la ricerca “Osservatorio sull’evoluzione dell’imprenditoria femminile nel terziario” condotta dal Gruppo Terziario Donna Confcommercio e dal Censis. Secondo i dati presentati, il 70% delle imprenditrici straniere presenti in Italia investe nel terziario, il 13,5% fanno impresa nei settori noleggio e agenzie viaggio. Il maggior numero di imprenditrici-straniere in Italia è rappresentato dalla comunità cinese con il 15,8% di imprenditrici che si occupano di ristorazione e commercio. Segono le imprenditrici rumene (7,6%), svizzere (7,3%), marocchine (6,7%) e tedesche (6,3%). Il profilo anagrafico è molto più giovane delle imprenditrici italiane. Circa l’80% (contro il 60% circa delle italiane) ha meno di 50 anni: il 67% è tra i 30 e i 49 anni, il 13,1% ha meno di 29 anni.
La maggiore concentrazioni di imprenditoria-femminile-straniera è nel Centro Italia anche se Trieste risulta essere tra le province che hanno il rapporto più alto delle straniere sul totale delle imprenditrici del terziario. Tra le città metropolitane solo Milano e Roma sono tra le prime dieci, rispettivamente al quarto posto con il 13% e al settimo con l’11,8% di donne imprenditrici straniere.
Alla luce di questi dati, Patrizia Di Dio, neo presidente di Terziario Donna Confcommercio, afferma che “la donna immigrata appare come interprete principale di un lento e silenzioso sviluppo all’interno della società e la sua integrazione agevolerà il processo di edificazione e consolidamento di una società realmente multietnica ed interculturale. Il mercato è uno pochi settori in cui a differenza di altri, si possono affermare le pari opportunità. Infatti, il mercato è meritocratico, premia le capacità imprenditoriali, il know how, indipendentemente dal sesso, dall’etnia, dalla religione”.