A breve assisteremo alle elezioni amministrative e Fondazione Studi dei consulenti del lavoro ha pensato di creare un vedemecum per chiarire eventuali dubbi relativi agli impegni di chi lavorerà nei seggi, presidenti di seggio, segretari e scrutatori, rappresentati di lista ecc. Secondo la legge i giorni di assenza sono considerati giorni lavorativi a tutti gli effetti. “Ciò significa – spiega la Fondazione Studi – che i lavoratori hanno diritto al pagamento di specifiche quote retributive, in aggiunta all’ordinaria retribuzione mensile, ovvero a riposi compensativi, per i giorni festivi o non lavorativi eventualmente compresi nel periodo di svolgimento delle operazioni elettorali. Per i giorni in cui non era prevista prestazione lavorativa, invece, avrà diritto a tante ulteriori quote giornaliere di retribuzione che si andranno ad aggiungere a quelle normalmente spettanti”. Al posto della retribuzione aggiuntiva, il lavoratore potrà sfruttare queste giornate di mancato riposo con delle giornate compensative, non è però stabilito dalla legge come può avvenire la scelta.
“Per quanto riguarda i riposi compensativi, secondo l’orientamento della Corte Costizionale, il lavoratore ha diritto al recupero delle giornate festive (la domenica), o non lavorative (il sabato, nel caso di settimana corta), destinate alle operazioni elettorali nel periodo immediatamente successivo ad esse” – prosegue Fondazione Consulenti del Lavoro.
Riassumendo nei due giorni successivi alle elezioni i lavoratori avranno diritto a rimanere a casa, in quanto il riposo compensativo deve essere goduto con immediatezza. La eventuale rinuncia deve essere accettata validamente dal lavoratore.
Mirko Zago