Il rapporto di Unioncamere evidenzia una buona ripresa dell’economia dell’Italia grazie in particolare all’export. La variazione più consistente “dovrebbe registrarsi al Nord-Est e al Nord-Ovest (+1,4% Pil, con Lombardia e Veneto a far da locomotiva ai primi posti della classifica) e decisamente meno significativa al Centro (+0,9%) e soprattutto al Mezzogiorno (+0,6%), con la Sardegna che dovrebbe chiudere l’anno con un modesto +0,3%”.
Le regioni trainanti ancora una volta sono Lombardia e Veneto con un aumento atteso del Pil le ”locomotive d’Italia” (+1,6%), seguite nelle stime da Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna (1,3%), Trentino Alto Adige (1,2%), che dovrebbero registrare nel 2011 uno sviluppo del Pil superiore alla media nazionale (+1,1%). Le regioni che cresceranno meno sono tutte nel Mezzogiorno: Sardegna (0,3%), Campania e Molise (0,5% entrambe). Per nord-ovest e nord-est e’ prevista una crescita dell’1,4%, per il centro 0,9%, per il Mezzogiorno 0,6%”.
Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, sottolinea: “Sono 13mila le Pmi manifatturiere che stanno scommettendo sulle opportunità del gioco di squadra e fanno gia’ parte o hanno intenzione di inserirsi all’interno di una rete ma perchè le reti possano svilupparsi e raggiungere i mercati globali, c’è bisogno di favorire il loro raccordo con i centri di ricerca e con le università. Anche attraverso le reti si può disegnare un percorso di uscita del Mezzogiorno da quell’isolamento in cui continua, in gran parte, a restare ancora prigioniero. Un lavoro di raccordo, di supporto e di promozione che le Camere di commercio possono svolgere meglio di chiunque altro, perchè su questo ruolo si costruisce la loro identità“.
M.Z.