Il nuovo codice sul turismo promosso dal ministro Brambilla che consente a tutte le strutture ricettive di estendere la propria attività a quella di somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nelle stesse strutture produrrà effetti sul turismo opposti a quanto sperato.Le strutture ricettive come alberghiero, campeggi, b&b, agriturismi potendo estendere la loro attività alla ristorazione è un pericolo poichè mancano garanzie di professionalità e integrità morale previste i pubblici esercizi.
La ristorazione italiana è il secondo motivo di scelta per cui i turisti vengono a visitare il nostro Paese. Mettendo a repentaglio la qualità si creeranno problemi al mercato che merita invece di essere sostenuto attraverso politiche più mirate al sostegno concreto. Fipe annuncia che sta provvedendo a valutare forme di protesta coinvolgendo le 260mila imprese di pubblico esercizio in grado di dare lavoro a circa un milione di persone e generare un fatturato complessivo da 64 miliardi di euro. E’ stato convocato d’urgenza un consiglio nazionale per valutare il da farsi.
Positivamente viene invece visto il Decreto Sviluppo che promette cambi strutturali importanti a differenza della manovra di facciata proposta dal ministro del Turismo Brambilla, questo secondo Fipe.
Mirko Zago