Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi si scaglia contro i problemi fiscali (e non solo) che affliggono il nostro Paese affermando: ”Con un carico fiscale ed una dotazione infrastrutturale come quelle dei paesi Ue, il nostro sistema economico risparmierebbe 108 mld di euro l’anno”. Il nostro sistema economico sconta, in materia di tasse, infrastrutture, giustizia civile, energia, pagamenti della Pubblica Amministrazione e competitività un carico superiore rispetto alla media degli altri Paesi europei. Bortolussi prosegue: ”Se allineassimo la pressione tributaria italiana (29,1,% del Pil) a quella media europea (24,6% del Pil) il risparmio, in termini di minori imposte e tasse, si aggirerebbe attorno ai 68 miliardi di euro l’anno”.
Altra attenzione importante andrebbe riposta ad un miglioramento del sistema infrastrutturale (strade, porti, aeroporti) che se adeguato permetterebbe di risparmiare 40 miliardi di Euro. In totale con i soldi risparmiati sarebbe possibile garantire 2 milioni e mezzo di potenziali posti di lavoro in più.
La Cgia ricorda che oltre ”all’eccessivo carico fiscale e allo spaventoso deficit infrastrutturale”, il cattivo funzionamento della giustizia civile pesa sul sistema delle imprese per altri 2,7 mld di euro. Senza contare che il maggiore costo annuo sostenuto dalle aziende italiane per l’approvvigionamento energetico, si aggira, per effetto del gap tariffario, attorno ai 7 mld di euro. Aggiungendo anche questi ultimi 2 importi, la cifra complessiva delle storture che gravano sul nostro sistema economico tocca, potenzialmente, i 118 mld di euro circa”.
Vediamo il decalogo stilato dal team di lavoro della Cgia per un risparmio competitivo del nostro Paese:
Imposte tasse e tributi: con una pressione tributaria simile al resto d’Europa si potrebbero risparmiare 68,3 miliardi; Infrastrutture adeguate farebbero risparmiare 40 miliardi; così la Giustizia civile con un +2,7 miliardi. Simile il discorso per Energia che con una politica differente potrebbe portare far risparmiare 7 miliardi. Molto si potrebbe fare anche per ridurre il Gettito fiscale sulle imprese più elevato rispetto a quello delle imprese spagnole (14,3%), inglesi (13,5%), tedesche (13,0%) e francesi (9,9%) così come una diminuzione dell’ Aliquota implicita media (31,5%). Anche per Ritardo pagamenti P.A. l’Italia non spicca tra i primi posti (con una media di ritardo di 86 giorni) tanto meno per Competitività, in cui si segna un scarso 46esimo posto (Per la qualità delle istituzioni, invece, il nostro Paese viene valutato al 92esimo posto).
Mirko Zago