A partire da oggi le aziende che in seguito a una crisi hanno già usufruito della moratoria di un anno per il pagamento dei mutui ipotecari, qualora abbiano ancora problemi di liquidità potranno ottenere l’allungamento dei finanziamenti senza aumentare il tasso originario. Questo quanto stabilito dall’accordo raggiunto tra l’Abi, Confindustria, Rete imprese Italia Alleanza delle cooperative e tutte le altre organizzazioni imprenditoriali insieme al ministero dell’Economia, Giulio Tremonti, alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
In una nota si legge: “il Comitato di Gestione del Fondo di garanzia per le Pmi ha deliberato le modalità con cui le banche accederanno alla copertura di tali misure. In caso di default dell’impresa il Fondo interverrà a copertura del capitale residuo relativo alle rate aggiunte al piano di ammortamento originario. Le imprese prosegue l’Economia non sosterranno pagamenti di alcuna commissione o oneri aggiuntivi rispetto a quelli eventualmente sostenuti dalla banca nei confronti di terzi per la conclusione delle operazioni di allungamento“.
L’Abi ha comunicato i dati relativi alla moratoria di un anno, i cui termini sono stati riaperti fino a giugno 2011: al 31 marzo di quest’anno erano pervenute 273mila domande di sospensione e ne risultavano accolte 203mila per un ammontare di mutui superiore a 59 miliardi e una liquidità disponibile per le imprese pari a 15 miliardi. Il Presidente dell’Abi ha espresso opinione positiva sul decreto “sviluppo”: “tra le importanti novità contenute nel decreto – spiega – alcune intervengono sull’attività bancaria per allineare le norme italiane con quelle europee e sono un contributo alla trasparenza fra banche e imprese“.
Mirko Zago