Guido Alpa, presidente del Cnf, all’incontro con i presidenti degli Ordini forensi tenutosi qualche giorno fa a Roma ha affermato: “Il Cnf non procederà sulle riforme se non ascoltando gli Ordini, che condividono con il Consiglio il profilo istituzionale. Abbiamo già sentito giovedì scorso Oua e Associazioni forensi ma oggi era importante un confronto diretto tra chi ha compiti istituzionali e ne deve rispondere nei confronti degli iscritti“.
Nelle scorse settimane è stato aperto un tavolo delle trattative con il ministro della giustizia, Angelino Alfano. Alpa in merito ha sostenuto: “La posizione del Cnf sulla mediazione è chiarissima: abbiamo chiesto al ministro l’abrogazione della obbligatorietà, la introduzione della difesa tecnica necessaria, criteri più severi per la individuazione dei mediatori. Per ora il ministro si è dichiarato disponibile a prevedere la introduzione della difesa tecnica obbligatoria: si tratta di un primo risultato importante perché elimina anche altre misure fortemente criticate dall’avvocatura, come l’obbligo di informativa al cliente. Sono tutti punti contenuti nella mozione congressuale di Genova. Ora si tratta anche di verificare la fattibilità di misure che coinvolgono l’avvocatura nella gestione del contenzioso civile. La negoziazione partecipata, per esempio, ci consentirebbe di autenticare firme e atti. La giurisdizione è appannaggio esclusivo dell’avvocatura“.
Serve per procedere in modo coerente un’unitarietà di vedute e un punto di incontro basato sul dialogo con le istituzioni. Nei prossimi giorni si assisterà ad ulteriori sedute per fare il punto della situazione.
M.Z.