Vendite al dettaglio in calo marzo. Lo rileva l’Istat, secondo il quale vi è stata una flessione del 2% rispetto allo stesso mese del 2010 e dello 0,2% rispetto a febbraio 2011. L’istituto aggiunge che la discesa registrata su base annua è la più marcata dal gennaio del 2010. Sulla contrazione, sia tendenziale che congiunturale, pesa soprattutto la negativa performance del comparto alimentare.
Rispetto a febbraio 2011, le vendite degli alimentari sono diminuite dello 0,3% e quelle dei non alimentari dello 0,2%; a confronto con marzo 2010 la differenza è ancora più ampia: -2,6% per i primi e -1,6% per i secondi. Sempre su base annua, nella grande distribuzione le vendite segnano variazioni negative sia per il ‘food’ (-2,9%), sia per il ‘non food’ (-1,2%).
Anche per le imprese operanti su piccole superfici si registra una diminuzione, con un calo sia per i prodotti alimentari sia per quelli non alimentari. Guardando alla dimensione delle imprese, a marzo 2011 il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, del 2,2% nelle micro imprese (fino a 5 addetti), del 2,0% in quelle da 6 a 49 e dell’1,7% nelle imprese con almeno 50 addetti.
Riguardo al valore delle vendite di prodotti non alimentari, a marzo le riduzioni più forti toccano i gruppi ‘Cartoleria, libri, giornali e riviste’ e ‘Giochi, giocattoli, sport e campeggio’ (-2,4%), ‘Abbigliamento e pellicceria e Mobili, articoli tessili, arredamento’ (-2,3%). L’unico settore non in negativo è quello degli ‘Elettrodomestici, radio, tv e registratori’ (0%).
d.S.