Seat Pagine Gialle e Confcommercio hanno siglato un accordo di enorme importanza per apportare innovazione alle piccole e medie imprese italiane aumentando le loro potenzialità. Nel concreto l’accordo consentirà di mettere in comune competenze, esperienze e presidio sul territorio delle due parti, individuando e promuovendo nuove forme di crescita e di sviluppo. Sono in merito previste la realizzazione di indagini mirate a comprendere le esigenze dei diversi segmenti di mercato in cui operano le imprese, interventi formativi sull’utilizzo delle tecnologie digitali e la fornitura di consulenza, servizi e prodotti che soddisfino specifiche esigenze di clienti e associati.
Consulenza sull’utilizzo strategico delle nuove tecnologie digitali per le aziende verrà fornita da Seat Pagine Gialle che gode di una rete estesa che conta 180 web point con il tentativo di ridurre il gap tecnologico con le imprese europee. Alberto Cappellini, Amministratore Delegato di Seat PG ha affermato: “Questo accordo nasce con l’obiettivo condiviso di influire positivamente sullo sviluppo del sistema paese, attraverso il sostegno alle PMI italiane” – e ha proseguito – “Siamo convinti che questo percorso non possa prescindere da un utilizzo strategico e diffuso delle tecnologie digitali: in Italia quasi due imprese su tre non hanno un proprio sito internet ma, in base alla nostra esperienza, sappiamo che anche i piccoli imprenditori sono pronti alla sfida del web. Con Confcommercio intendiamo appunto favorire e accelerare questa transizione al digitale, offrendo formazione, servizi e prodotti semplici e accessibili, che possano portare valore alle migliaia di esercizi commerciali e piccole realtà imprenditoriali su tutto il territorio“.
In accordo il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli che ha commentato: “Per le Pmi e le imprese dei servizi in particolare, che non si sono mai sottratte alle sfide per la modernizzazione. L’innovazione è certamente sinonimo di dura competizione ma, al tempo stesso, è anche un eccellente propellente per il conseguimento di maggiore produttività. E questo accordo va proprio nella direzione di ridurre il digital divide che caratterizza l’impresa diffusa del nostro Paese attraverso un utilizzo condiviso di strumenti, servizi e know how, per rafforzare la competitività delle nostre imprese e valorizzarne le capacità innovative e creative. Punto di forza, quest’ultimo, che spesso determina proprio la permanenza sul mercato delle imprese stesse“.
Mirko Zago