Si chiama “tassa di concessione governativa” e molti partitivisti la pagano nei loro abbonamenti business di telefonia mobile. Questa tassa, secondo la Commissione Tributaria di Perugia, è illegittima. La Commissione Tributaria di Perugia si è espressa in merito lo scorso 15 febbraio 2011, ribaltando quanto già stabilito in precedenza, che riconosceva questa tassa come dovuta in quanto si trattava di una somma accertata a titolo di tributo. In realtà questo ribaltamento fatto dalla CTr di Perugia è dovuto al fatto che negli ultimi anni le disposizioni legislative relative al servizio di telefonia mobile sono state modificate. Così il presupposto per il pagamento della tassa di concessione governativa richiesto in relazione all’impiego di apparecchiature terminali per il servizio pubblico terrestre di telecomunicazioni non è più stato ritenuto legittimo. Altro elemento fondamentale è che la Commissione Tributaria ha puntualizzato che il riconoscimento del diritto inderogabile di libertà all’uso dei mezzi di comunicazione elettronica, come i telefoni cellulari, è incompatibile con un sistema di concessione della facoltà di utilizzo degli apparecchi o di autorizzazione al loro uso.
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