La scorsa settimana ha presentato rialzi dei carburanti inferiori rispetto a quanto registrato alle precedenti settimane: +0,014 euro al litro per la benzina e +0,016 euro per il gasolio. L’Italia si situa così al settimo posto per costo della benzina e al quinto per quello del gasolio (dal prezzo più caro al meno caro).
Il presidente della Figisc, Luca Squeri ha commentato: “Si registra una battuta d’arresto delle movimentazioni dei fattori internazionali, ma non dei prezzi interni. Modesto è stato il decremento della quotazione del greggio Brent, grazie ad un lieve apprezzamento del cambio euro/dollaro, mentre il mercato ha registrato segni diversi dei prezzi internazionali dei prodotti ‘finiti’ Platt’s determinato in +0,004 euro al litro per la benzina ed in -0,001 per il gasolio. Lo scarto tra variazioni internazionali e variazioni nazionali è stato per la settimana appena trascorsa pari a +0,010 euro al litro per la benzina e a +0,017 per il gasolio, importi, cioè, che sono stati scaricati in più alla pompa“.
Nei prossimi giorni si aspettano cali nei prezzi o perlomeno un momento di quiete senza rischio di ulteriori incrementi. Quel che è chiaro è che servono interventi strutturali come accise mobili e ritorno al regime del prezzo amministrato per abbassare e controllare i prezzi.