Il 2013 porterà una ventata di novità per quanto riguarda il federalismo fiscale, con particolare riferimento all’autonomia regionale. Ecco cosa cambierà:
Non ci saranno più i trasferimenti dal ”centro”, sostituiti dalla compartecipazione a Iva e Irpef e, contemporaneamente, sarà possibile utilizzare l’attuale addizionale, con aumenti che potranno essere a man mano maggiori. Le Province già da quest’anno potranno modificare, con un aumento o una diminuzione di 3,5 punti percentuali, l’imposta sulla Rc auto ora al 12,5%.
Sempre dal 2013 le regioni potranno manovrare l’addizionale Irpef regionale diminuendola o anche aumentandola dallo 0,9 fino all’1,4%. Maggioranza che non potrà superare lo 0,5% nel 2013. L’aumento potrà essere dell’1,1% nel 2014 e del 2,1% a decorrere dal 2015.
Alle regioni spetterà una parte dell’IVA che andrà a contribuire alla copertura per i servizi essenziali (sanita’, scuola, assistenza, trasporto pubblico). Sempre dal 2013 inoltre le regioni possono ridurre le aliquote dell’Irap fino ad azzerarle e disporre deduzioni dalla base imponibile. Grazie al fondo sociale europeo il governo si è impegnato a garantire 425 milioni di euro per il trasporto pubblico come richiesto dalle regioni in più sedi.
E’ stata introdotta una clausola di salvaguardia per i conti regionali che li salvaguardia dal 2013 rispetto ai tagli previsti dalla finanziaria 2010. Le regioni impegnate nella lotta all’evasione avranno diritto ad una percentuale del recuperato. Il fondo di perequazione scatta dal primo gennaio 2013 contestualmente allo stop ai trasferimenti erariali. Dallo stesso anno vengono cancellati anche i trasferimenti dalle Regioni ai Comuni ma arriva una compartecipazione dei municipi alle imposte regionali, prima tra tutte l’Irpef.
Ulteriori novità riguarderanno la possibilità di ritoccare l’imposta sulle assicurazioni Rc auto, che va alle province, gia’ dal 2011 potra’ essere aumentata o diminuita del 3,5% rispetto all’attuale aliquota del 12,5%. Per quanto riguarda la sanità verranno elette delle regioni, i cui standard dovranno essere accolti dalle altre, rispettando impegni presi in sedi istituzionali.
Mirko Zago