I tirocini formativi se ben utilizzati sono uno strumento di formazione e crescita importanti per i giovani che vogliono introdursi con una marcia in più nel mondo del lavoro. In poco più di un anno (gennaio 2010 e febbraio 2011), sono stati attivati circa 6.300 e nel 52% dei casi essi si sono trasformati in contratti a tempo indeterminato o di apprendistato. Per il presidente di Fondazione consulenti per il lavoro, Mauro Capitanio si tratta di buoni risultati che possono migliorare nel futuro: “La disciplina, vecchia di 14 anni, si scontra con un contesto socio economico totalmente diverso rispetto a quando è stata concepita. Nel frattempo, infatti, è stato modificato il Titolo V della Costituzione e sui tirocini ogni regione ha una disciplina operativa diversa” – e continua – “il tirocinio formativo non è un rapporto di lavoro. E il rimborso spese, se c’è, non rappresenta un compenso“.
Stando a quanto riportato da Italia Oggi, il 32% dei giovani coinvolti nei percorsi formativi hanno un’età compresa fra i 16 e i 25 anni, il 46% un’età compresa fra i 26 e i 35 anni, il 22% oltre i 35 anni. È stato il terziario il settore più interessato dalla sperimentazione dei tirocini (32%) seguito dal metalmeccanico (30%). Fanalino di coda il comparto servizi (12%) e l’artigianato (8%). Nel 56% dei casi si è trattato di realtà con un massimo 5 dipendenti.
M. Z.