La recessione particolarmente negativa è stata superata da diversi distretti produttivi italiani nel 2010 grazie a ridimensionamenti strutturali, che hanno coinvolto l’occupazione e il fatturato. E’ in particolare l’export a far segnare una forte ripresa e lasciare sperare positivamente per il futuro. Recuperare effettivamente la posizione pre crisi appare difficile, ma i presupposti per il successo ci sono. La fotografia della situazione economica è stata scattata dall’ Osservatorio nazionale Distretti italiani che ha presentato ad Unioncamere un nuovo rapporto.
Gli aumenti previsti per quest’anno coinvolgono le vendite, ma sono previsti anche importanti investimenti. Difficile rimane la situazione invece per l’occupazione. Molti settori dimostrano vitalità, come ad esempio l’agroalimentare di San Daniele del Friuli, delle macchine tessili di Biella, dell’alimentare di Parma, dell’oreficeria di Arezzo, dell’abbigliamento di Rimini, della concia di Solofra ma molti altri soffrono molto come il distretto delle macchine utensili di Piacenza, l’abbigliamento Sud abruzzese, le cappe aspiranti e gli elettrodomestici di Fabriano, il tessile-abbigliamento di Treviso. Secondo il rapporto per il 2011 un quarto delle imprese (24%) prevede un incremento del fatturato, il 69% indica una tenuta dei livelli 2010 ma solo il 5,8% prevede un incremento del personale contro un 13,4% che ha intenzione di effettuare tagli.
Mirko Zago