Il Consiglio dei ministri qualche giorno fa ha varato il pacchetto di misure per rilanciare l’economia, tanto atteso dal settore delle imprese e dei professionisti. Per Confprofessioni però, senza incentivi e formazione di nuovi professionisti, non si può andare lontano. “Il piano per la crescita può rappresentare realmente una frustata al cavallo dell’economia, purché tenga in considerazione tutte le forze economiche del Paese, libere professioni comprese” ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni (principale organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti in Italia).
Stella ha ribadito inoltre che “Si tratta di materie che coinvolgono trasversalmente tutto il sistema professionale e che incidono direttamente sulla loro attività. C’è una piena condivisione sugli obiettivi del governo, poi si tratta di vedere come i provvedimenti annunciati verranno resi operativi. Da quanto emerso finora, tuttavia, pare che le misure di stimolo all’economia viaggino in un’unica direzione, quella delle imprese, trascurando completamente il settore delle libere professioni”.
Viene criticato lo sbilanciamento a favore delle piccole e medie imprese, a danno delle categorie dei professionisti. Manca infatti nello “Small Business Act” interventi articolati per i professionisti. Stella sottolinea la gravità poichè “Dalla riforma degli incentivi si passa alla fiscalità di vantaggio per la creazione di nuove imprese al Sud, dove i professionisti e soprattutto i giovani professionisti sono costretti a migrare in altre regioni nella speranza di poter esercitare la loro attività“.
Mirko Zago