In settimana il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legislativo sugli incentivi con cui si tagliano le norme esistenti (110 nazionali e 1.400 regionali). La riforma riordinerà gli incentivi in tre categorie:
- gli incentivi automatici (con preferenza per l’utilizzo di strumenti di fruizione quali buoni o voucher);
- bandi per il finanziamento di programmi organici e complessi;
- procedure negoziali per il finanziamento di grandi progetti d’investimento (oltre i 20 milioni di euro).
Con questi interventi a sostegno del sistema produttivo si dà particolare attenzione alle piccole e medie imprese cui è destinato il 50% delle risorse. Le risorse destinate alle misure abrogate confluiscono dall’esercizio 2012 in un unico Fondo, nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, per permettere una flessibilità nell’uso dei finanziamenti necessaria all’attuazione della programmazione. Al Fondo confluiscono anche le risorse assegnate dal Cipe al Ministero dello sviluppo economico nell’ambito del riparto del Fondo per le aree sottoutilizzate. Tali risorse sono destinate per l’85 per cento alle regioni del Mezzogiorno e per il 15 per cento alle regioni del Centro Nord.
Ma quando entrerà in vigore questo decreto legislativo? L’entrata in vigore del decreto è prevista per il primo gennaio 2012.
Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo Economico, ha espresso la sua soddisfazione per lo “schema di decreto legislativo per il riordino degli incentivi che prevede una semplificazione normativa, flessibilità degli strumenti di intervento in raccordo con le Regioni e una semplificazione delle procedure”. Romani ha assicurato inoltre che nei criteri che regolano la legge “ci saranno riferimenti anche all’impreditoria femminile e giovanile”.
Infine, come preannunciato, il Consiglio dei Ministri ha dato anche il via libera al ddl costituzionale contenente la modifica degli articoli 41, 97 e 118 in tema di libertà d’impresa. Nel dettaglio, nell’articolo 41, per ciò che riguarda le attività economiche, viene “permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge”. Nell’articolo 97 viene affermato che “le pubbliche funzioni sono al servizio del bene comune” mentre la revisione dell’articolo 118 prevede che gli enti locali “non devono solo favorire, ma anche garantire l’autonoma iniziativa”.
Approvato anche l’attuazione del Piano per il Sud e del Piano Casa. Inoltre è in arrivo un finanziamento di 100 milioni di fondi Fas da destinare alla banda larga. Il progetto di banda ultralarga a 100 megabit, che vale complessivamente 8,3 miliardi, vedrà il coinvolgimento anche della Cassa depositi e prestiti.