“Per la prima volta, nella storia della Regione Veneto si è invertita la tendenza, la lettura del Bilancio Regionale risulta ‘più interessante‘ dal punto di vista delle entrate rispetto alle uscite”. A dichiararlo è stato Claudio Miotto, presidente regionale di Confartigianato nel corso dell’audizione al Ferro-Fini sul Bilancio di previsione 2011.
“In modo particolare – ha sottolineato il presidente – ci hanno colpito alcune voci di bilancio in entrata principalmente a carico delle imprese come ad esempio l’Irap che riporta quasi 3 miliardi di euro. Còi nonostante, alle voci in uscita, sotto il capitolo ‘Sviluppo del sistema produttivo e della piccola impresa‘, il mondo economico regionale si trova a dover segnalare un valore pressoché nullo di risorse a disposizione. Un duro colpo che, per l’artigianato, peggiora una situazione già deteriorata dallo smantellamento della direzione artigianato con buona pace per i principi dello Small Business Act”.
In una Regione dove il Pil del 2010 si attesta a circa 150 miliardi di euro ed il bilancio regionale pari a circa il suo 10%, dove la Sanità Pubblica assorbe il 78% del bilancio e dove il gettito da sola Irap (per non parlare delle varie accise e della quota Irpef), copre 1/3 delle spese del bilancio (tolte le partite di giro nazionali) e circa il 40% delle spese dalla Sanit Pubblica, tale scelta politica, anche se giustificata da una situazione economica difficile incomprensibile.
“Per questo – ha concluso Miotto – abbiamo chiesto di creare una attenta concertazione tra regione ed associazioni di categoria, per ottimizzare l’utilizzo di tutte le risorse finanziarie a disposizione al fine di interpretare innovazione e ricerca in chiave anticrisi. Una di quelle scelte coraggiose e lungimiranti di cui l’economia veneta ha tanto bisogno, assieme all’internazionalizzazione, promozione, qualità e ai processi di aggregazione. Ma la vera grande partita, riteniamo la si dovrà giocare nel Fondo Unico Regionale che, non va dimenticato, di “proprietà” delle imprese. E solo in via straordinaria negli anni precedenti è stato prestato alla Sanità. Tale fondo a nostro avviso, dovrà sostenere il più importante e potenzialmente esplosivo problema delle imprese: il credito“.