Secondo una ricerca realizzata dal Censis per il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il “fisco” sembra avere per gli italiani una cattiva reputazione. I tre aggettivi che lo descrivono stando alle statistiche sono “ingiusto” (36,2%), inefficiente (25,5%) ed esoso (23,7%). Ciò che appare più sorprendente è però il fatto che per il 44% degli intervistati il male maggiore sarebbe l’evasione fiscale mentre è la metà a ritenere che il problema principale sia invece l’eccessivo carico tributario. Nonostante le numerose manovre atte a contrastare le frodi, 6 italiani su 10 percepiscono un aumento negli ultimi 3 anni di quanti riescono a farla franca.
Cosa infastidisce i contribuenti? Dell’81,1% degli intervistati che dichiarano che le tasse sono eccessive, il 47,3% ritiene ingiusto il canone Rai, seguito dal 14,5% che sembra avverso al pagamento del bollo auto e dell’Ici (12,7%). Seguono la tassa sulla nettezza urbana (12,1%) e l’Irpef (11,6%). Ciò che infastidisce di più è la sproporzione esistente tra il quantitativo di tasse pagate e servizi ricevuti, infatti il 55,7% degli intervistati sarebbe disposto a pagare anche più tasse a patto che i servizi erogati aumentassero in modo equo. A spaventare i contribuenti ci sarebbe anche l’eccessiva difficoltà a rispettare scadenze, compilare moduli e mancanza di regole univoche, in sostanza è la burocrazia ancora una volta a provocare disagio quasi nell’80% degli intervistati. Ad essere contestati sono poi la mancanza di tutele (72,3%, troppo pochi conoscono lo Statuto del contribuente, strumento fondamentale di tutela), l’eccessivo carico di documenti per richiedere agevolazioni (72,8%), tempi d’attesa eccessivi per i rimborsi (68,2%).
Ma qual è la percezione della salute del sistema fiscale per gli italiani da tre anni a questa parte? Secondo il 36,8% le cose sarebbero peggiorate, per il 48,6% lo stato delle cose sarebbe sostanzialmente rimasto inalterato, è invece il 14,6% a percepire dei miglioramenti. La maggioranza è concorde però nel ritenere che si sia assistito ad un miglioramento per quanto concerne la facilità dei pagamenti. Rimane comunque fondamentale il supporto del commercialista per la dichiarazione dei redditi (vi si affida il 40,5% degli intervistati) e dei Caf (a cui ricorre il 41,5%).
Quali sono le proposte di miglioramento? Il 51,7% degli italiani ritiene di fondamentale importanza l’inasprimento dei controlli anti evasione, il 23,4% chiede di abbassare il livello dell’imposizione fiscale e il 22,1% di semplificare il sistema tributario. Altre proposte sono l’aumento di forme di tutela del contribuente (20%), federalismo fiscale (16,6%), introduzione del quoziente familiare (12,5%).
Claudio Siciliotti presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili alla conferenza stampa di presentazione della ricerca ha affermato: “Vi sono davvero tutti i presupposti per poter combattere l’evasione fiscale non sulla pelle dei cittadini, ma con la loro collaborazione, nel segno di una vera nuova stagione fatta di efficienza nel dare e nel chiedere. Ecco perché riteniamo quanto mai opportune le considerazioni che abbiamo formulato in questi giorni sul quadro complessivo disegnato dalle misure fiscali introdotte in questi ultimi due anni, alcune delle quali già in vigore, altre di prossima attivazione. Non possiamo gettare al vento questa occasione confondendo l’efficienza con la ferocia. L’efficienza presuppone uno Stato capace di esigere quello che gli è dovuto, ma al contempo intransigente con se stesso nel dare ai cittadini quanto loro spetta. Noi oggi rischiamo invece di buttare via tutto secondo la classica logica del chi troppo vuole, nulla stringe“.
Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
Mirko Zago