A Trento, la Banca di Trento e Bolzano a seguito di un accordo siglato nei giorni scorsi con il Comitato Piccola Industria ha messo a disposizione delle piccole imprese della zona duecento milioni di euro che serviranno a finanziare la crescita delle imprese, a sostenere:
la crescita dell’impresa: sviluppo delle iniziative volte a migliorare i parametri patrimoniali e la cultura creditizia delle imprese. Promozione delle reti d’impresa e delle sinergie territoriali.
l’internazionalizzazione: aiutare le imprese a sviluppare nuove strategie sui mercati esteri attraverso il supporto operativo in 40 paesi nel mondo e le consulenze specialistiche del polo per l’internazionalizzazione del Gruppo.
l’innovazione: finanziamento e sviluppo di programmi di ricerca, acquisizione di nuove tecnologie, raccordo tra banca, impresa e università.
Il nuovo accordo conferma e prolunga gli strumenti attuati da quello precedente e disegnati per fronteggiare le principali emergenze della crisi, come ad esempio la linea di credito aggiuntiva per la gestione degli insoluti, i programmi di ricapitalizzazione per il rafforzamento patrimoniale, l’allungamento fino a 270 giorni delle scadenze a breve termine e il rinvio rate su mutui e leasing, diventate poi oggetto dell’Avviso comune ABI del 3 agosto 2009.
Inoltre l’accordo permetterà di valorizzare nuovi strumenti diagnostici e di simulazione studiati per agevolare il dialogo tra clienti e banca e per facilitare la bancabilità di aziende e progetti anche alla luce dei requisiti di Basilea. Nella fase di messa a punto e test è stata verificata la possibilità di migliorare il rating e quindi la capacità di credito delle imprese.
Banca di Trento e Bolzano per il Trentino Alto Adige mette a disposizione 200 milioni di euro di plafond specificamente destinati a interventi e investimenti nei tre ambiti strategici individuati insieme a Piccola Industria per rilanciare la competitività delle aziende locali:
Questo accordo tra la BtB ed il Comitato Piccola Industria recepisce a livello locale l’accordo nazionale dello scorso 23 settembre tra Confindustria ed Intesa Sanpaolo, che prevede un plafond di 10 miliardi di euro.