Secondo quanto riferito dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, che ha pubblicato il primo consuntivo sull’andamento del turismo nell’estate 2010, sono confermai i dati dell’Organizzazione mondiale del turismo, secondo i quali il turismo internazionale in Italia torna a crescere nel primo semestre del 2010 registrando un +5,3% rispetto allo stesso periodo del 2009.
In base ai dati diffusi dall’Organizzazione mondiale del tursimo, nei primi sei mesi del 2010 il turismo internazionale è cresciuto del 7% mentre quello europeo ha registrato un aumento del 2%, con l’Italia in posizione di rilievo assoluto con una crescita degli arrivi del 5,3%, davanti ai competitori diretti Francia (2,2%), Spagna (-0,4%), Grecia (-5,3%) e Regno Unito (-3,7%). Una crescita confermata anche dai dati raccolti dall’Enit attraverso il monitoraggio condotto presso i tour operators per la stagione estiva, durante la quale il 79% ha registrato un aumento delle vendite dei pacchetti turistici. Osservando più nello specifico la provenienza dei turisti stranieri che hanno scelto l’Italia, tra i Paesi europei è la Russia ad aver registrato le performance migliori con un aumento del 50% delle vendite presso i maggiori T.O. Cresciuti anche gli arrivi da Spagna (+11,5%) e Svezia (10%). Se la Francia è rimasta stabile, una leggera ripresa si è registrata negli arrivi da Svizzera (+3%) e Belgio (+1,5%), in flessione invece quelli dal Regno Unito. “Un risultato di cui andare fieri” è, secondo il presidente dell’Enit Matteo Marzotto, la crescita del 35% degli arrivi dagli Stati Uniti. Buone anche le performance registrate da Canada (+17%), Giappone e Cina (rispettivamente +30%) e India (+24%). Dati che soddisfano il presidente Marzotto che ha sottolineato come le regioni del Sud (Puglia, Calabria, Sicilia) abbiano registrato una buona tenuta nei mesi estivi, “contrariamente alle mie previsioni”. “Sono dati non impressionanti ma positivi – ha aggiunto Marzotto – che, anche se tendenziali, indicano una ripresa. Ora però dobbiamo attendere i dati della Banca d’Italia e dell’Istat perché non contano solo i volumi ma anche i margini economici. Quello che dovremmo sempre ricordare e ripeterci infatti è che il turismo è prima di tutto un’industria”.
fonte: Confeserecenti