Come fanno le donne imprenditrici a conciliare carriera e figli? A questo annoso dilemma ha tentato di dare una risposta il sondaggio condotto da Confartigianato.
Il risultato? Tre imprenditrici su quattro utilizzano un welfare “fai da te” per risolvere il grande problema della conciliazione tra l’impegno lavorativo e la cura della famiglia. E’ stato infatti rilevato che ben il 90% chiede più servizi alla famiglia.
Dal sondaggio Confartigianato-Ispo emerge una via di uscita alla penuria di servizi per coniugare impresa e famiglia, e sta nel classico “fai da te” .
Si tratta dei nuovi lavori di “artigianato terziario“, ovvero servizi di artigian-welfare rivolti alle famiglie e finalizzati alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura della famiglia.
Il 30% delle imprenditrici, infatti, pensa che questi siano in grado di intercettare i bisogni di cura dei cittadini, mentre il 20% sarebbe interessata ad offrire questa tipologia di servizi.
Ma diamo un po’ di numeri ed andiamo più in profondità.
Servizi pubblici per donne imprenditrici: quali sono?
- Il 41% delle imprenditrici ha ammesso di essere costretto a rivolgersi ai propri parenti perché si occupino di figli o i genitori anziani, laddove i servizi pubblici mancano di assistenza.
- Solo il 14% ha risposto di avere la possibilità di ricorrere a servizi privati.
- Il 36% delle “superwomen” non utilizza alcun servizio.
- Soltanto il 9% delle imprenditrici si serve di strutture dell’ assistenza pubblica.
Il sondaggio sulle donne imprenditrici
Confartigianato e Ispo hanno preso a campione alcune donne imprenditrici artigiane. I risultati sono stati presentati alla dodicesima Convention di “Donne Impresa Confartigianato“.
Le donne imprenditrici riescono a conciliare lavoro e vita privata?
Stando al 90% delle imprenditrici, per una donna che lavora dedicare tempo alla cura dei figli o alla maternità é quasi impossibile.
Eppure le donne titolari d’impresa hanno le idee chiare su cosa serve per mettere d’accordo tempi di lavoro e cura della famiglia: per il 90% delle intervistate la prima soluzione necessaria é quella di servizi alla famiglia.
Le donne imprenditrici si rivolgono alla politica e alle istituzioni
Le richieste che vengono rivolte a chi di dovere nascono dalla necessità di favorire il lavoro imprenditoriale femminile.
Ecco, nell’ordine, quali sono i bisogni da soddisfare:
28% – detassazione del lavoro femminile.
20% – investimento in servizi all’infanzia
13% – diffusione di forme contrattuali flessibili.
Siete d’accordo con questi risultati?
Paola Perfetti