Che siano già i segnali della ripresa economica, o gli strascichi di una crisi che ha costretto tanti ad inventarsi un lavoro, questo le statistiche ancora non ce lo suggeriscono. Possiamo intuirlo. Ma è pur vero che la ripresa economica passa anche per il coraggio e la voglia di intraprendere. Quindi sapere che nel terzo trimestre del 2010 sono aumentate le imprese, è sicuramente una notizia che ci entusiasma. Infatti, dopo il buon risultato del secondo trimestre, tra luglio e settembre il saldo tra imprese iscritte e cessate ai registri delle Camere di commercio, è stato positivo di 29.627 unità, un terzo in più di quanto rilevato nello stesso periodo del 2009. Secondo i dati diffusi da Unioncamere, sulla base di Movimprese, la rilevazione condotta da InfoCamere a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, il trimestre estivo evidenzia anche un rallentamento nella crescita delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+13,8% contro +38%).
In particolare, le 85.220 nuove imprese iscritte rappresentano il valore più alto di tutti i corrispondenti trimestri dal 2003 ad oggi. Rispetto al dato dello scorso anno (quando nello stesso periodo le nuove iscrizioni furono 79.488), in termini assoluti la natalità ha fatto registrare un miglioramento del 7,21%. Le 55.593 imprese cessate, invece, risultato inferiori del -9,33% rispetto al dato del 2009, quando a chiudere i battenti furono ben 61.314 imprese. Come effetto di queste due favorevoli dinamiche, il saldo del terzo trimestre dell’anno è il secondo miglior risultato tra quelli degli ultimi otto, dopo quello del 2004, in netta ripresa (+63%) rispetto al 2009. Il buon risultato non si riflette appieno nell’andamento delle imprese artigiane, aumentate solo dello 0,24% (3.543 unità in più rispetto a fine giugno). In termini assoluti, a incidere positivamente sul saldo sono state soprattutto la crescita delle Società di capitali (+11.124 nel periodo), la tenuta del settore commerciale e dei servizi turistici (che insieme hanno determinato un terzo del saldo complessivo), il rilancio delle Ditte individuali che fanno registrare un saldo quasi quattro volte superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno (+15.082 unità, contro le 3.806 del 2009), cui hanno dato un forte contributo le imprese avviate da cittadini extra-comunitari, cresciute di 4.354 unità, il 28,9% del saldo trimestrale di tutte le Ditte individuali.
“Motivi di fiducia e, ancora, diversi campanelli di allarme”. Questo il primo commento ai dati Movimprese del Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Da un lato l’impresa continua ad essere considerata dagli italiani una risorsa importante per rispondere alle sfide più difficili, come quella della perdita del lavoro, prendendosi delle responsabilità e affrontando il mercato. Nei primi nove mesi dell’anno il bilancio demografico è positivo per oltre 60mila imprese. Dall’altro, pur rallentando, l’andamento dei fallimenti ci dice che gli effetti della crisi non si sono ancora esauriti e che continueremo a scontarli ancora per molti mesi. Il compito delle istituzioni in questa fase – ha aggiunto Dardanello – è di sostenere l’impresa. Per questo bisogna mantenere alto l’impegno a semplificare le norme per lo svolgimento delle attività d’impresa e a non far mancare il credito indispensabile per garantire investimenti e occupazione. Accanto a questo è urgente completare le riforme già avviate, come quella per l’internazionalizzazione, e accelerare il passo su una riforma fiscale a misura di piccole imprese e famiglie”.
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Nino Ragosta