Qualche settimana fa abbiamo ricevuto una mail da parte di una nostra lettrice di Varese, Gaya: “…vi scrivo perché sono disperata, ho mille domande e nessuna risposta da alcuni enti pubblici a cui mi sono rivolta, indi spero di cuore che voi posiate aiutarmi […] a chi mi devo rivolgere per avere delle serie e certe risposte sul microcredito? E come funziona? Chi può accedere?”
Abbiamo quindi deciso di iniziare una piccola rubrica dedicata proprio al tema del microcredito, sperando di poter offrire qualche risposta alla nostra amica Gaya e a tanti altri aspiranti micro-imprenditori in cerca di credito. Partiamo con ordine: che cos’è il microcredito?
Il microcredito è un prodotto finanziario che consiste nella fornitura di servizi di credito a micro-imprenditori a basso reddito, solitamente esclusi dal credito tradizionale per mancanza di garanzie, perché questi riescano ad avviare e sviluppare la loro impresa. Solitamente la concessione del credito è accompagnata anche dall’offerta di servizi di consulenza e supporto per lo sviluppo del business. Il credito è concesso in ammontare limitato e può essere offerto ad un solo individuo o ad un gruppo di persone solidalmente responsabili.
Secondo quanto previsto dal Dlgs. n 141 del 13 agosto 2010, che ha modificato il Testo Unico Bancario aggiungendo gli artt. 111 e 113 dedicati al microcredito, gli aspetti formali che configurano un microcredito all’impresa sono:
- un ammontare non superiore ai 25.000 euro e assenza di garanzie reali;
- che il prestito sia finalizzato all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro;
- che l’erogazione del prestito sia accompagnata dalla prestazione di servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati.
I tassi di interesse applicati al microcredito variano a seconda del contesto macroeconomico di riferimento. Solitamente la forbice relativa ai tassi d’interesse è tra il 3% e l’8%. La restituzione del prestito avviene quasi sempre con un piano di ammortamento finanziario comunemente detto “alla francese” che prevede una rata costante da versare a scadenza concordata (di solito mensile). Al momento della stipula del contratto si stabilisce cioè una rata il cui importo rimane fisso per tutta la durata del finanziamento.
Se pensiamo che un terzo delle imprese create ogni anno nascono dall’idea di persone disoccupate, spesso (per non dire sempre) con difficoltà ad accedere al credito tradizionale, ci possiamo veramente rendere conto di quanto il microcredito possa diventare un vero e proprio strumento di sviluppo economico.