Lo star del credere è una penalità contrattuale e consiste nel risarcimento del danno causato alla casa mandante. Secondo l’articolo 101 del TUIR, lo star del credere costituisce fiscalmente il sorgere di una sopravvenienza passiva.
Ma qual è la competenza fiscale dello star del credere? La competenza fiscale dell’onere si ha nel momento in cui diviene certo l’inadempimento del terzo contraente e si tratterà di un componente straordinario del reddito, in quanto imprevedibile ed eccezionale proprio come: il risarcimento danni provocati da terzi per incidenti non coperti interamente da assicurazione; le multe o sanzioni per non aver rispettato le norme fiscali o societarie; le penalità per mancato rispetto di norme pattizie o di altro genere.
Ovviamente non tutti i componenti straordinari del reddito sono sempre deducibili. Infatti di volta in volta a seconda della tipologia specifica del costo, è possibile verificarne la deducibilità.
Lo star del credere però fa eccezione, in quanto si ritiene che la sopravvenienza sia sempre fiscalmente deducibile.
Qualora invece l’agente venisse rimborsato dello star del credere precedentemente addebittato, ci troveremo di fronte al caso opposto, cioè di una sopravvenienza attiva imponibile.
Lo star del credere addebitato all’agente, in quanto onere straordinario, è escluso dall’applicazione dell’Irap.
Altri tipi di perdite, diverse dallo star del credere, sono le perdite di provvigioni che si dovevano riscuotere dalla preponente, ma che a causa di procedure concorsuali (od anche fallimento) non è stato possibile incassare. In quel caso,secondo l’art. 101, comma 5, del DPR n.917/86 ci si trova di fronte a perdite deducibili soltanto se ci sono elementi certi e precisi a dimostrare i crediti.