Quarta puntata del viaggio di Infoiva, il Quotidiano online delle Partite Iva, nel mondo del Business Coaching, professione che da qualche tempo si sta diffondendo con successo anche in Italia. In collaborazione con il Dott. Giulio Ardenghi, uno dei pochi e qualificati Business Coach italiani.
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Il business coach solitamente è un manager con esperienze di linea, di gestione del personale, con esperienze in Italia e all’estero, per grandi gruppi, ma non solo, che ha ricoperto vari incarichi competenziali, che è stato almeno direttore di divisione e che conosce bene le dinamiche interne alle aziende.
Sa leggere gli organigrammi espliciti e impliciti, comprende i valori e i riti delle imprese, piccole o grandi. Unisce un’ampia e dimostrabile esperienza operativa sul campo e manageriale con un’approfondita conoscenza della psicologia applicata (di solito ha almeno un advanced master in PNL). A un certo punto della sua carriera ha deciso, in modo programmato, di cimentarsi con la libera professione, basandosi sulle sue competenze, sull’orientamento al risultato, reputazione, network, etica e rispetto della privacy.
Oggi i clienti iniziano a capire le differenze fra un business coach efficace e un millantatore. Il mercato sta agendo da selezionatore di molti improvvisati e incompetenti. Di quelli che sostengono come sia importante fare domande potenti e basta. Io affermo che oggi occorre anche dare risposte competenti e assicurare risultati duraturi, veloci e misurabili.
Non tutti possono fare i business coach. È di vitale importanza considerare anche l’aspetto personale del cliente che si ha di fronte e quindi una solida base di psicologia applicata, magari fatta di persona con un percorso di analisi, aiuta a rispettare il cliente, a coglierne le sfumature, le ritrosie, le paure, gli autoinganni e a elicitare in ogni caso quali sono le conseguenze e le responsabilità legate ai miglioramenti cui il cliente sta andando incontro.