L’aumento dell’Irap dello 0,15% e dell’Irpef dello 0,30 promosso dalla Regione Lazio costerà ad ogni piccola impresa con 3 addetti circa 250 euro in più all’anno per arrivare agli 800 se l’impresa impiega 10 dipendenti. Mediamente l’aumento di Irpef ed Irap, costerà 660 euro per ogni piccola impresa capitolina, contro i 330 euro delle piccole imprese meneghine.
Questo quanto comunicato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) di Roma.
Se passerà la manovra Comunale, così come annunciata, con un aumento dell’Irpef dello 0,4% si arriverà a circa 780 euro di media (due volte e mezzo Milano). Con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’aumento della tariffa sui rifiuti, quindi, i costi annui delle due manovre porteranno ad un aumento della tassazione rispettivamente di 750 euro e 1450 euro. In questo modo si rischia di mettere in ginocchio un sistema economico che sta con fatica cercando di uscire dalla crisi. Per la CNA di Roma è grave e irresponsabile scaricare in un solo colpo le inefficienze e gli sprechi di anni di difficoltà di gestione della cosa pubblica da parte delle Amministrazioni Locali (Regione e Comune di Roma), in quanto in questo modo si ridurranno le risorse a disposizione e si aggraverà la già pesante situazione economico-sociale bloccando i segnali di ripresa che in questi mesi si andavano manifestando. In questo quadro particolare gravità assume la decisione di aumento della tariffa dei rifiuti (+12,5% alle sole imprese). ”La manovra degli Enti Locali così come si sta prospettando produrrà seri guasti al sistema della minore impresa romana e laziale – dichiara Lorenzo Tagliavanti, Direttore della CNA di Roma – aggravando le difficoltà che le imprese stanno attraversando”.