Stringono i tempi sulla dichiarazione dei redditi.
Il 30 aprile è l’ultimo giorno per i lavoratori dipendenti per presentare tutta la documentazione; si rimanda al 31 maggio se ci si rivolge a un c.a.f. o a un professionista abilitato.
Ecco dunque qualche delucidazione per essere in regola con tutti i documenti, specificando le modalità per richiedere una detrazione sugli oneri fiscali rispetto alla questione del muto sull’abitazione principale.
La detrazione è del 19% degli interessi pagati su un importo totale di 4mila euro per chi è intestatario di una mutuo sulla prima casa. Quindi, il bonus massimo ottenibile dal sostenimento di questi oneri è di 760 euro (19% di 4.000 euro).
Detrazioni per i coniugi
Il coniuge che abbia fiscalmente a carico l’altro può detrarre entrambe le quote purché il tetto massimo sia di 4mila euro.
Ciascuno dei due coniugi deve essere contemporaneamente acquirente e intestatario dell’abitazione e in particolare:
– se a entrambi è intestato il mutuo, ma solo uno è acquirente, solo costui può usufruire della detrazione limitatamente alla propria quota anche se ci si trovi nell’ipotesi di coniuge a carico;
– se entrambi sono acquirenti, ma solo uno è intestatario del mutuo, la detrazione spetterà solo a quest’ultimo.
Specifiche
E’ solo il nudo proprietario a poter detrarre gli interessi, e non l’ususfruttuario.
La detrazione non è valida per l’acquisto di una casa da parte di un familiare (come nel caso di un genitore che intesti il mutuo per l’acquisto della casa di un figlio).
Documentazione
Per beneficiare della detrazione è necessario presentare al c.a.f. o al professionista tutta la documentazione e l’importo corretto degli interessi pagati sul mutuo.
In banca è possibile richiedere il “modulo di certificazione degli interessi passivi”, con il totale di competenza dell’anno 2009.
Dato il costo di questa certificazione (dai 7 ai 15 euro), è necessario sapere che:
– per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, il piano di ammortamento sottoscritto alla stipula del mutuo riporta le quote capitale e le quote interessi pagate per ogni singola rata e quindi da riportare:
– per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile o altre modalità di mutuo, sulle copie delle quietanze o degli avvisi di scadenza delle rate è riportata la quota interessi di ogni singola rata. E’ sufficiente quindi fotocopiarle e addizionarle evitando così di richiedere la certificazione degli interessi passivi.
Paola Perfetti