Sentenza sulla compensazione dell’obbligo di pagamento
La Suprema corte di Giustizia ha stabilito quando è possibile estinguere la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, altrimenti detta TARSU.
Lo definisce la Sentenza della Cassazione civile (Sez. Trib., 28/01/2010, n. 1851).
La Suprema Corte ha infatti stabilito che l’obbligo tributario del contribuente può ritenersi assolto solo se il pagamento riguarda un immobile i cui dati identificati corrispondono perfettamente a quelli concernenti l’immobile per il quale la tassa è dovuta.
In origine, la TARSU è nata dal Decreto Legislativo n. 507/1993 con dovere dei Comuni per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (compreso lo spazzamento delle strade pubbliche) ma pertiene anche ai rifiuti domestici e ai cosiddetti assimilati, ovvero quelli derivanti da attività economiche, artigianali, industriali che possono essere assimilati per qualità a quelli domestici.
I Comuni la applicano sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine rifiuti di varia natura.
La sua particolarità è che la TARSU non è soggetta a IVA, come lo sarebbe invece stato qualunque tipo di servizio.
Con questa Sentenza, quindi, anche le piccole imprese possono estinguere il tributo per compensazione dell’obbligazione tributaria.
Paola Perfetti