La seconda parte dell’intervista al presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno (clicca qui per leggere la prima parte), sulle imminenti scadenze fiscali, gli sviluppi della Delega fiscale e sui pregi e i difetti del nostro sistema tributario.
E quindi, come sta messa la Delega fiscale?
Vedo la strada della Delega fiscale indirizzata verso giusti obiettivi, ma bisogna evitare l’enfatizzazione e invece ribadire chiaramente che la riforma di un sistema fiscale complesso come quello italiano ha necessità di tempo, senza creare l’illusione che nel breve periodo si possa porre rimedio ai problemi causati da una sedimentazione legislativa vecchia di decenni. Non bastano pertanto le buone intenzioni, anche perché come sosteneva Karl Marx , che cito solo casualmente, “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni“.
Fisco e inferno, bel paragone presidente Alemanno…
In realtà, con ciò non voglio assolutamente paragonare il nostro sistema fiscale ad un inferno, anche se molti commentatori e anche il sottoscritto spesso hanno paragonato il sistema fiscale alla selva oscura di dantesca memoria, ma è necessario più pragmatismo facendo una comunicazione chiara e trasparente: sono certo che i cittadini italiani, spesso sottovalutati, comprenderebbero ed apprezzerebbero.
Alemanno, lei ha già lanciato un allarme sul prossimo tributo unico denominato local tax, perché?
L’imbarazzante vicenda dell’IMU prima e della TASI poi, nonché l’illusione della finta imposta unica denominata IUC, devono insegnare che, soprattutto per i tributi locali, al di là del contenimento del peso economico degli stessi è necessario un sistema di calcolo e di pagamento semplice che possa essere gestito dagli enti locali e che ciò non sia solo una vana promessa. Per questo motivo ho ribadito ai rappresentanti del MEF che sulla local tax, che nell’intenzione del legislatore dovrebbe raggruppare i vari tributi locali, il tempo per fare e per fare bene c’è, ma non bisogna aspettare oltre.
Farete la vostra parte?
Da parte nostra, ovviamente, come Istituto Nazionale Tributaristi siamo come sempre disposti a collaborare e fornire indicazioni per favorire la realizzazione di quanto auspicato: il contributo di chi opera sul campo e conosce le esigenze dei contribuenti è indispensabile se si vuole migliorare il rapporto fisco-contribuente.
Presidente Alemanno, nonostante tutto è possibile chiudere con una nota di speranza?
L’insieme di una crisi che, ad onor del vero, va ben oltre il nostro Paese ed un sistema fiscale complesso non sono sicuramente i migliori elementi per infondere fiducia, ma sono certo che, vedendo come i contribuenti al di là delle spesso giuste proteste siano sempre pronti ad assolvere i propri obblighi tributari, ci sia la possibilità di dare una svolta all’attuale sistema, comunicando ai cittadini con chiarezza l’obiettivo delle norme, fornendo informazioni concrete ed evitando soprattutto l’enfatizzazione. Non so se questa sia una nota di speranza, ma sicuramente è qualcosa di attuabile.