La reazione da parte dei Comuni, non interessati a rinviare la scadenza per il pagamento della Tasi, non ha stupito Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi che, invece, si è mostrato di ben altro avviso.
Se, da una parte, gli enti locali vogliono salvaguardare il flusso di entrate, dall’altra i cittadini e i professionisti che li assistono non la pensano così e, per questo, il presidente di INT ha deciso di inviare una lettera al ministro dell’Economia Padoan e al suo Sottosegretario Zanetti.
La richiesta è molto chiara: un rinvio della scadenza per il pagamento della Tasi o una proposta di alternativa.
Questo si legge nel testo: “Dopo aver preso atto che i comuni non hanno ritenuto necessario prorogare il termine di versamento dell‘acconto Tasi, vorrei evidenziare che sono di diverso parere i cittadini ed i professionisti che li assistono, pertanto Le chiedo di valutare attentamente il rinvio oggettivamente necessario, ciò al fine di evitare che la confusione creatasi attorno a questa nuova tassa/tributo provochi ulteriori costi e contenziosi al cittadino-contribuente (ndr sono mesi che il Presidente Alemanno avverte del caos TASI). In alternativa, al fine di permettere il necessario flusso di entrate agli enti locali, si potrebbe prevedere come acconto Tasi il 50% delle somme incassate dai comuni per i servizi indivisibili già inserite nel versamento della Tares (0,30 euro per metro quadro), tali dati sono in possesso degli uffici comunali e potrebbero essere inviati bollettini precompilati senza creare complicazioni al contribuente, come ulteriore alternativa prevedere, quantomeno, che eventuali differenze tra il dovuto ed il versato non siano soggette a sanzione se correttamente sanate con il versamento del saldo Tasi a dicembre“.
L’alternativa alla proroga è stata spiegata da Alemanno come “un po’ di buona volontà da parte dei comuni, che oltre al gettito devono garantire anche il rispetto dei contribuenti. Inoltre voglio sottolineare con forza, come ho scritto nella lettera, che si è richiesta la proroga in virtù di una problematica che si venuta a creare attorno alla Tasi e sicuramente non per colpa dei contribuenti o dei professionisti che li assistono, assistenza che viene svolta con sempre maggiore difficoltà ed imbarazzo per dovere comunicare continue scadenze, obblighi di versamento e novità che mal si conciliano con una riforma generale del sistema fiscale che dovrebbe avere al centro i diritti dei cittadini-contribuenti“.
Vera MORETTI