Terminato il periodo di prova e rodaggio, in questi giorni entra a pieno regime il famigerato Redditometro. Il nuovo strumento messo a punto dall’Agenzia delle Entrate è così già in grado di sfornare la prima lista di potenziali evasori fiscali che potrebbero ricevere l’invito a presentarsi negli uffici dell’ente di riscossione per spiegare le ultime spese, nel caso dovessero sorgere discrepanze con quanto dichiarato precedentemente al Fisco nei mesi scorsi. Il sistema sarà in grado di ricostruire per ciascun contribuente le spese effettuate di cui l’amministrazione fiscale ha certezza e di metterle a confronto con il reddito dichiarato. In materia di Redditometro abbia ascoltato l’interessante parere del Presidente nazione di ADICONSUM Pietro Giordano.
Presidente Giordano, nei mesi scorsi l’ADICONSUM ha diffuso un comunicato stampa spiegando come la lotta all’evasione fosse una battaglia di civiltà e di equità. Non crede che il Redditometro sia lo strumento giusto per arginare questa terribile piaga del nostro Paese?
Non sarà lo strumento giusto per sconfiggere la vera evasione, quella dei grandi patrimoni, quella che incide in modo più gravoso sulle casse dello Stato, sarà impossibile con questo strumento scovare tutti i fondi neri presenti all’estero nei paradisi fiscali. Il vero problema non è tanto la piccola evasione quotidiana dei piccoli commercianti, quanto l’evasione continua e sistematica di alcune grandi categorie di professionisti.
Il principio su cui si basa il Redditometro è che “tutto quanto è stato speso nel periodo d’imposta sia stato finanziato con i redditi del medesimo periodo”.
Il rischio in questo caso è che siano sempre gli stessi ad essere penalizzati, in questo caso i lavoratori dipendenti, non i grandi professionisti. Oggi sarebbero possibili tutti i controlli per colpire duramente i veri evasori fiscali e non accanirsi su chi, magari dopo 30 anni di sacrifici e risparmi, si è potuto permettere una vacanza di 3.000 euro.
Quali sarebbero per lei le misure da adottare alternative, o congiunte, al Redditometro?
Soprattutto accordi bilateri con gli Stati, sul modello tedesco, che assicurano più riservatezza ai grandi patrimoni, con un occhio sempre rivolto a scovare le varie società di comodo sparse per il mondo. Il Redditometro quindi è una delle soluzioni, non quella definitiva e risolutiva.
Jacopo MARCHESANO